16 agosto 2011

Tiger Bay una e trina (da Mina a Cantarelli a Francine Kirsch)

Finora è stata sempre (e solo) la splendida canzone di apertura di Attila (1979).



Nel 1981 comprai Confusione il disco di Beppe Cantarelli (che di Attila fu uno dei primi arrangiatori e compositori) del 1980 nel quale oltre alla sua versione di Se il mio canto sei tu - di cui è autore e arrangiatore - c'è un mezzo rimaneggiamento di Tiger bay che si chiama Milano-Madrid (cliccate sul titolo per ascoltarne un estratto).


Ora scopro che nel 1986  Francine Kirsch (chi?) incide una versione (molto banalizzata) di Tiger Bay.

Anche così banalizzata (manca tutto il lento in cui Cantarelli improvvisa uno scat composto e colto) la canzone si fa ascoltare, anche se Mina è tutt'altra cosa a cominciare proprio dal fraseggio...

Se il mio canto sei tu

Se il mio canto sei tu è stata la canzone di Mina che mi ha fatto capire definitivamente che fosse lei a piacermi e non solo le canzoni che cantava. L'arrangiamento (di Beppe Cantareli) è un capolavoro e quel mini assolo di moog giocato melodicamente e armonicamente sui due canali stereo che mi ha fa morire ancora adesso scopro solo ora (perché Attila non riporta i musicisti) che è di Stefano Pulga, che io conoscevo come tastierista di Loredana e non di Mina...
Devo queste informazioni a Beppe Canterelli che sul suo sito racconta tutte le vicissitudini legate a questo splendido brano.
Mi ricordo quando scrissi questa canzonecosì importante della mia carriera, nel lontano 1977. Composi dapprima la linea melodica e le varie progressioni armoniche poi, mentre cantavo un testo provvisorio "English-made-in-Taiwan", mi ricordo anche che ad un certo punto nel ritornello cantavo quello che in ultima battuta diventò il titolo della canzone, e cioè "SE IL MIO CANTO SEI TU". Così è come la cantai nell'ufficio dell'editore della Blue Team/Warner Brothers a Milano, Marco Gaido: cantavo parole in pseudo-inglese che non avevano senso, finchè alla quinta battuta di ogni ritornello non so perchè finissi per cantare appunto il "gancio" ("hook") attorno a cui poi vennero scritte le liriche:

"...ma SE IL MIO CANTO SEI TU".

Dal momento che allora scrivevo principalmente la musica e molto raramente mi cimentavo con le liriche delle canzoni, Marco mi chiese se ero interessato a conoscere sua moglie Paola Blandi, una dinamicissima e famosa DJ di NovaRadio ed anche una bravissima paroliera che aveva un modo di scrivere nuovo e senz'altro estremamente "femminile" ed attuale.

In un paio di giorni, dopo la mia prima "session" di scrittura con lei, "SE IL MIO CANTO SEI TU" era terminata e pronta da registrare. Dal momento che nei ruggenti anni 70 ero spesso e volentieri a registrare al "Cap Studio", la arci-nota & "trendy" sala di registrazione a Milano, sui navigli presso l'altrettanto famoso locale jazz "Il Capolinea" da cui prese appunto il nome, chiamai i miei amici ANGELO ARIENTI e ALBERTO BALDAN BEMBO, co-proprietari e rispettivamente Capo-Tecnico del Suono e Arrangiatore-Produttore, e prenotai lo studio per registrare un "provino" del brano. Chiamai inoltre alcuni amici musicisti, FLAVIANO CUFFARI (batteria) e MINO FABIANO (basso elettrico), e con la loro collaborazione registrai alcune tracce di ritmica. Dopodichè aggiunsi alcune sovrapposizioni di chitarra e tastiere che suonai io stesso con l'aiuto e l'imput del Maestro Baldan. Registrai subito dopo una voce guida, ed Angelo infine fece un veloce mixaggio del tutto.

Nel 1976 e '77, dopo aver militato per alcuni anni con diversi gruppi-bands, stavo iniziando ad entrare nel cosiddetto "giro-delle-incisioni", e cioè come chitarrista ingaggiato "a turno" nelle varie sale di incisione e con i vari arrangiatori, produttori ed artisti di allora. Fu durante una di queste incisioni-turni alla "Basilica", il famoso studio di registrazione di MINA in una chiesa sconsacrata del cinquecento in Corso Italia nel centro di Milano, che conobbi la mitica Diva: dopo che le dissi che FRANCO NEVA fu anche uno dei miei primi batteristi a "Cremuna" ai tempi del liceo e dopo che le confessai che erano mesi che cercavo (invano...) di farle sentire alcune mie composizioni cercando di passare i "filtri" dei dirigenti della sua etichetta discografica...mi chiese immediatamente se per caso avessi pronto del materiale da farle sentire...come si dice in "slang-Hollywoodiano"..."the rest is history"...

Alcune settimane dopo il mio editore Marco Gaido, dopo aver mandato il provino di "SE IL MIO CANTO SEI TU", riuscì finalmente a fissare un appuntamento con la Diva in persona e con il Maestro Vittorio Buffoli e Osvaldo Michichè, rispettivamente Presidente-Direttore e Direttore-Artistico-A&R della etichetta di proprietà di Mina, la famosa PDU Dischi. Mi ricordo ancora la domanda che mi fece Mina non appena entrai nei suoi uffici in Via Senato:

"Cantarelli, 'SE IL MIO CANTO SEI TU' è un pezzo molto forte; ma hai curato tu anche gli arrangiamenti e la produzione del provino?"

Non mi sembrava vero...cominciai a lavorare, sia come Compositore che come Arrangiatore e Produttore, con MINA, senza dubbio una delle più brave e senz'altro la più carismatica cantante Italiana degli ultimi 40 anni. In Marzo/Aprile del 1978 registrai due versioni di "SE IL MIO CANTO SEI TU", anzi non esattamente due versioni ma bensì la stessa versione in due tonalità diverse: mi ricordo che la prima volta registrai la canzone in RE minore dal momento che calcolai che una quarta più alta di come l'avevo registrata e cantata io (la mia tonalità era LA minore) fosse la giusta proporzione per la tonalità di MINA (và detto che quella era la prima volta che lavoravo con lei...). Mentre sta registrando le tracce della Voce, si interrompe nel bel mezzo e mi dice:

"Cantarelli, mi sa tanto che dovrai registrare la base musicale almeno un tono sotto di com'è adesso".

Le chiedo se per caso quella è una scusa per non volermi dire che non intende più registrare la mia canzone e, dopo che mi rassicura con una risatina "made-in-Cremona" (la sua città natale) che quello non è affatto il caso, mi rimetto al lavoro e ri-registro tutte le varie tracce musicali (tranne quelle della batteria), questa volta in DO minore.

Per le registrazioni della versione di "SE IL MIO CANTO SEI TU" di MINA invitai gli stessi musicisti della ritmica che parteciparono e mi aiutarono nel provino cantato da me, e cioè FLAVIANO CUFFARI (batteria) e MINO FABIANO (basso elettrico). Invitai inoltre il tastierista-arrangiatore STEFANO PULGA, che è il "responsabile" per l'incredibile ed inspirato assolo di mini-moog, ed il programmatore-tastierista ALDO "BANFOLINO" BANFI.

Mi ricorderò sempre quando MINA ritornò in studio e registrò la canzone in "one take", e cioè "al primo passaggio" e senza ripetizioni!!! Fui letteralmente "spiazzato" (o come si usa dire in slang più recente, "spettinato-alla-grande") dal modo straordinario con cui interpretò le liriche abbinate alle note della melodia e al mondo emotivo creato anche dalle armonie così come dall'arrangiamento-orchestrazione del brano.

In virtù di "SE IL MIO CANTO SEI TU" ed ovviamente dell'amicizia che si instaurò con l'Artista durante le registrazioni e durante quei favolosi pranzi e cene con il suo fidanzato di allora, il Dottor Eugenio Quaini, nonchè i suoi spassosissimi amici quali il Direttore dell'Immagine & Design delle Copertine LUCIANO "TALLA" TALLARINI, il Fotografo MAURO BALLETTI, tanto per citarne alcuni, MINA mi chiese se fossi interessato a partecipare al tour che poi diventò la sua ultima apparizione dal vivo con la sua "superband" di oltre 20 elementi (così come mi accadde con QUINCY JONES alcuni anni dopo...sembra che se non ci sono minimo una ventina fra i migliori musicisti sulla piazza, non mi chiamino!!!...just kidding...), il tour dell'estate 1978 alla "Bussoladomani" di Bernardini a Viareggio. Quei concerti vennero registrati e pubblicati in un doppio-album dal vivo intitolato appunto "Bussoladomani Live 1978". La PDU Dischi fece uscire "SE IL MIO CANTO SEI TU" prima come singolo nella primavera del 1978, e poi diventò anche una delle selezioni del doppio album "Attila", l'album di MINA che ha registrato il maggior successo commerciale e di vendite della sua carriera, uscito sempre con la PDU Dischi a natale del 1979.

Oltre un quarto di secolo dopo (per essere fiscalmente corretti, 26 anni dopo...), nella primavera del 2003, ricevo una telefonata da OSVALDO PATERLINI, il marito e manager di ORIETTA BERTI che, assieme a MINA, Ornella Vanoni ed Iva Zanicchi, rappresenta la generazione di cantanti Italiane che hanno lasciato l'impronta più longeva nel mondo della musica leggera così come della cultura Italiana degli ultimi 40 anni e, da come vedo si stanno comportando le "pupe" sul mercato, in procinto di raggiungere gli ultimi 50 e senza volerne sapere di ritirarsi a vita privata!!! Orietta Berti, più popolare oggi che mai anche dovuto al fatto che 6egrave; ospite fissa dello show televisivo numero uno in Italia, "Buona Domenica" con l'eminenza grigia & icona televisiva di MAURIZIO COSTANZO, è in procinto di registrare un album distribuito dalla Sony/Columbia Records e con alcune fra le più popolari canzoni Italiane degli ultimi 50 anni. Mi dice che la scelta dei brani è dettata dalla popolarità riscontrata dalle canzoni che regolarmente esegue dal vivo durante la trasmissione televisiva "Buona Domenica" e "SE IL MIO CANTO SEI TU" viene appunto scelta come una delle selezioni, la numero due dell'album che esce ad Ottobre del 2003.

E' palese il fatto che senta un particolare affetto ed attaccamento a questa canzone che praticamente ha decretato nel lontano 1978 l'inizio della mia carriera professionale nel mondo della musica leggera. Non so perchè ma ho come la sensazione che questa canzone mi mandi una volta ancora un "bacio di buona fortuna", un quarto di secolo dopo, con un'interpretazione così sentita e commovente come solo un'altra icona e mito della canzone Italiana riesce a comunicare con la sua genuinità e straordinaria emotività musicale, Orietta Berti, che oltre ad essere una persona squisita è anche una carissima amica.

Quando mi capitano fortunate circostanze così, soprattutto dopo quasi 30 anni di carriera in un business così "improbabile" (...e dove da lungo tempo ho imparato che fra le due parole "show" e "business", la prima, ahimè, ha solo la metà di lettere della seconda...), non importa come stia e di quale umore mi senta, "blues" oppure "rock and soul" oppure "classical-crossover", in altre parole se sia triste (blue) oppure contento, mi sento più che mai benedetto e fortunato, e ringrazio Dio Padre per i regali che ci elargisce nella nostra vita...

"SE IL MIO CANTO SEI TU"...If My Canto Is You...
che sia in Italiano...oppure in "Inglese-made-in-Taiwan"...

P.S.: in una nota curiosa e simpatica, quando Orietta Berti è venuta a Los Angeles, dove ho curato la masterizzazione del suo nuovo album/CD presso i prestigiosi e storici studi della "Capitol Records" qui a Hollywood, mi ricordo che appena arrivati in studio mi ha fatto sentire (per placare la mia impazienza e comprensibile curiosità!!!) la sua versione di "SE IL MIO CANTO SEI TU", e quando "non ho potuto non farle" le mie più sincere congratulazioni ed i miei complimenti per la sua interpretazione veramente ispirata e commovente del mio brano, mi raccontò qualcosa di "vagamente familiare"...anche il suo bravissimo arrangiatore Lele Barlera (con cui mi son poi voluto congratulare di persona) dovette registrare la canzone due volte, abbassandone la tonalità di un tono in quanto il primo tentativo si rivelò una tonalità troppo alta!!!...è chiaro che a questo punto non vedo l'ora di sapere se questo "fatto curioso" e forse più che casuale succederà anche la prossima volta che qualche altro artista registrerà "SE IL MIO CANTO SEI TU"!!! Mi ricordo, per dovere di cronaca, che ne registrai anch'io una versione "funk-rock" parte del mio Album con la CBS Italiana "Confusione" nel lontano 1980, ma lo feci nella stessa tonalità in cui avevo composto il brano e con cui registrai il provino...staremo quindi a vedere...
Oltre alla versione di Beppe, incisa nel suo primo lp Confusione (1980) e a quella più recente di Orietta Berti, che non trovo sulla rete, scopro una bella versione spagnola di Manoella Torres una cantante americana di origini portoricane e messicane. Di tutte le versioni di Se il mio canto sei tu (tranne quella di Beppe stesso che ne fece una versione più funky per differenziarla dal lavoro fatto con Mina) l'arrangiamento di Beppe viene sempre copiato a piene mani, segno che la sua canzone è legata indissolubilmente a un arrangiamento che ancora oggi, a 32 anni di distanza è fresco e nuovo come la prima volta.

Altro gruppo di casa PDU: I domodossola

Il contatto con Mina, oltre che per incidere con la sua etichetta, è una versione non male di Adagio, che acquista in soul ma perde in verve.

Questa è la versione di Mina che straccia quella precedente per tutta la sua potenza vocale soprattutto nel ritornello che vi propagando in due versioni, dal vivo e in studio Da notare che, nel testo cantato da Mina la persona che guarda e che non deve sapere è un'altra lei, la donna dell'uomo con cui sta ballando mentre nella versione dei Domodossola è un lui, l'uomo di chi sta cantando. Mina ha cambiato verso per proporsi come io narrante non come una donna che tradisce ma come una donna sola che si innamora sempre dell'uomo sbagliato, cioè dell'uomo di un'altra. Sono rare le canoni in cui mina tradisce e quando lo fa (devo tornare a casa mia) è piena di rimorsi, di rimproveri (E poi...), di sensi di colpa che la fanno impazzire (Credi). Di solito Mina è la donna tradita, lasciata, ingannata, o che, nonostante scopra l'amore vero, rimane fedele al marito o all'uomo precedente, perchè lui senza di lei morirebbe... I Domodossola sono uno dei gruppi più interessanti tra quelli prodotti dalla PDU, vi propongo un breve florilegi di loro brani. Su youtube ne trovate molti di più. Amori Miei è la versione italiana di O Happy Day, un po' moscetta rispetto l'originale, ma con un suo perchè. Anche una cover di September (sì, proprio il brano degli H, W & F) per quanto notevole rimane moscetta rispetto l'originale decisamente meglio i brani scritti per loro. Ma qualche cover la azzeccano pure.
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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