2 gennaio 2010

Mina Talk? Un libro dalla due anime...

Capita quest'anno che Silvio decida di farmi il regalo di Natale.
Mi regala un libro su Mina. Si chiama Mina Talk (dovrebbe essere talks, ma fa niente...) è scritto da Fernando Fratarcangeli ed edito dalla Coniglio editore.

Io guardo il libro, ringrazio Silvio, e gli dico, mi dispiace ma ce l'ho già.

Silvio sgrana gli occhi (che gli diventavo ancora più grandi  e più belli) e poi mi dice ma quando l'hai comperato, il libro è di quest'anno?!.

Ora sono io a sgranare gli occhi, perchè il libro l'ho comperato diversi anni fa.

Quella che mi hai regalato tu è una nuova edizione, gli spiego, sicuro, mentre apro il libro cercando la data di edizione, e lì ci rimango come un sasso.




Ecco cosa leggo.




















Prendo, interdetto la copia del libro comperata anni orsono, lo apro ed ecco cosa leggo


Quindi lo stesso libro del 2005, dello stesso editore, pubblicato nella collana Soundtrack, viene ora ripubblicato dallo stesso editore, nella collana Soundtrack economica come fosse un libro nuovo!!!!

L'unica differenza notevole tra i due libri, entrambi in brossura, oltre la copertina e le dimensioni leggermente inferiori dell'edizione economica, è il prezzo. 28 euro quella del 2005, 9.50 euro per quella del 2009.

Ora, una casa editrice corretta nell'edizione 2009 avrebbe dovuto scrivere qualcosa stile I "edizione nella collana soundtrack 2005, I edizione nella presente collana 2009".


Siamo paurosamente vicini alla truffa perchè i dati riportati nel libro sono mendaci. Infatti hanno indotto Silvio (che ricordava il libro precedente) a pensare si trattasse di altro volume essendo pubblicato quello da lui comperato (almeno così vi si dice) nel 2009. Mentendo sul fatto che fosse già stato pubblicato dalla stessa casa editrice 4 anni prima, in una identica edizione...

Che la casa editrice sia in malafede lo dimostra il fatto che, mentre nel sito della della Feltrinelli siano presenti entrambe le edizioni, quella del 2005 e quella del 2009 tutt'e due ancora disponibili (il che di solito vuol dire non già disponibile al distributore ma all'editore...) nel sito della Coniglio editore il libro è presente solamente nella collana soundcheck economica (nella quale è specificato trattasi dell'edizione economica) ma non nell'altra...

Vatti un po' a fidare delle case editrici!

L'augurio? Abolire la pena di morte nelle carceri

Caro amico ti scrivo per auspicare che, nel 2010, si interrompa la catena di omicidi di poveri cristi caduti nelle mani delle forze dell'ordine. Il 2009 era sembrato promettere bene. Condanne, sia pure in larga misura simboliche (c'è poco da sperare che abbiano effetti pratici), per gli assassini in divisa di Riccardo Rasman e di Federico Aldrovandi. "Omicidi colposi", secondo i giudici, ma in Italia è difficile chiedere di più. C'era la speranza che queste sentenze potessero dissuadere chi, corazzato dei crismi dell'autorità e avendo un poveraccio (magari fastidioso) in sua balia, si ritiene autorizzato a massacrarlo. Come nel caso dell'innocuo Aldo Bianzino, che coltivava canapa indiana nel suo campetto a uso personale, condannato a morte per una così grave trasgressione. Come in decine di casi non meno tragici.
Non è stato così. La pena capitale è stata inflitta a Stefano Cucchi, un altro "drogato di merda", e l'evento è stato celebrato da tale onorevole Giovanardi che ha attribuito alla vittima stessa e ai suoi costumi la fine inevitabile. Questo Giovanardi, noto per inciso, è autorevole esponente di un partito che il Pd, e persino il Prc, corteggiano in tutte le maniere. Prima ancora era toccato a Francesco Mastrogiovanni, maestro elementare, anarchico. Idolatrato dai suoi scolari e apprezzato dai genitori di costoro. Dopo un dubbio incidente stradale (avrebbe sbandato e tamponato quattro macchine in sosta), vigili urbani e carabinieri lo conducono direttamente in manicomio. Per quattro giorni giace legato al letto di contenzione. Ne esce morto, per un edema polmonare che nessuno sa spiegare. A fine anno tocca a Uzoma Eneka, "il negro" (così lo definirono le guardie carcerarie) che era stato testimone di un pestaggio avvenuto nei sotterranei delle carceri di Teramo. La sua testimonianza scompare con la sua vita.
L'elenco potrebbe proseguire. Il 2009 è stato un anno funebre, ma non più degli anni precedenti. Chi nel 2001 ha ucciso Carlo Giuliani e massacrato e torturato centinaia di manifestanti l'ha fatta franca: assoluzioni in massa, condanne solo virtuali, promozioni per i più attivi. Con le autorità che recitano il mantra di sempre: solidarietà incondizionata con polizia e carabinieri, qualunque cosa facciano. Vale anche per i nostri soldati scoperti a uccidere bambini, a violentare in massa una giovane somala, a torturare un ladruncolo - anch'egli somalo - con la corrente elettrica, sotto la supervisione di un medico. Una storia antica. Degli oltre trecento morti "per incidente" della legge Reale nessuno ha mai risposto. Gli omicidi sono stati anzi all'origine, almeno in qualche caso, di brillanti carriere. Cambierà qualcosa nel 2010? Ci vorrei sperare. Ma con un ministro della difesa che tesse l'elogio della X Mas, con un partito al governo che promuove apertamente la xenofobia, con un centrosinistra che corteggia il regista del macello di Genova 2001, gli auspici non sono tanto positivi.
Per questo ti scrivo, caro amico. Per distrarmi un po'. Non voglio pensare che la logica secondo la quale chi è debole è passibile di crudeltà varie, fino all'omicidio impunito, sia diventata filosofia di governo. Approvata, quel che è peggio, dall'opposizione. Altrimenti dovrò lasciare un paese molto bello, ma nelle mani di gente molto brutta.
Valerio Evangelisti il manifesto 31/12/2009
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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