27 dicembre 2009

La seminarista spaventata? No grazie!

Quando avevo 25 anni e stavo all'università ero impegnato politicamente in un movimento glbt universitario denominato L'oro di Roma dove "oro" era l'acronimo di Orientamento Ricerche sulle Omosessualità con quel plurale del quale ci fregiavamo come di un fiore all'occhiello.
Allora, ma ancora oggi dopotutto, pensavo che omosessuale fosse un aggettivo e non un sostantivo perché non siamo tutti omosessuali allo stesso modo, così come siamo tutti uomini o donne, di razza caucasica o nera, etc.

Il 24, un giovane seminarista, dinanzi alla caduta del papa, viene immortalato dalle telecamere mentre ha un sincero moto di preoccupazione che gli fa portare una mano sulla bocca e poi, quando il papa si rialza incolume, trae un sospiro di sollievo.

Ecco il video.



Uno spavento legittimo per chi crede nell'importanza della figura del papa o no?

Per molti un gesto non da macho, subito letto in chiave gaya, non solo dal commentatore che sorride mentre fa la telecronaca, ma anche dai compagni e compagne gay e lesbiche che non sorridono per la tenerezza che questo giovane può fare, ma ridono semplicemente di lui facendo della volgare (perché gratuita) satira.

C'è chi si limita a sottolineare l'effeminatezza non solo del gesto ma dell'intera persona



C'è chi trae sputo per compilare un pamphlet politico contro la chiesa e i suoi accoliti...



I miei complimenti!
Qui non siamo solo in piena omofobia ma in pienissimo maschilismo che dell'omofobia è la premessa l'omofobia essendone il corollario.
Purtroppo da quanti lati cerchi di guardare questi video non posso non provare delusione incazzatura e nausea per il dileggio con cui è stato trattato il seminarista.
E' un po' come quel gioco fesso e superstizioso di "passarsi una suora" quando ne vediamo uno perché, "si sa" le suore "portano sfiga" (sic!).
Preti e suore sono buffi, fanno ridere, forse per quell'ammanco di autorevolezza che deriva loro dall'aver scelto di non usare il sesso (almeno nominalmente).
Son visti strane creature da guardare un po' come gli animali allo zoo, o al circo, perché si pensa che chi non usa la propria sessualità sia più fesso di chi la usa (non importa come...).

Quindi un gesto che trapeli un preciso orientamento sessuale (sic!) viene visto come distonico e fa ridere.

Ma perché un atteggiamento istintivo, spontaneo, non da macho, deve far ridere?
Perché ridiamo del seminarista?
Perché per qualcuno che mal sopporta i preti gongola nel sapere che un prete sia frocio (cosa negativa naturalmente, visto che ancora oggi si usa questo termine per offendere)?
No, peggio!
Perché per tutti il suo comportamento non è normale non è da uomo e quindi buffo e ridicolo...
Ora che lo pensino gli etero, poverini, lo capisco, son stupidi, cretini, ma che lo pensino gay e lesbiche, che sono vittime dello stesso sistema di valori (sic!) mi fa orrore mi fa venire voglia di vomitare (possibilmente addosso a loro...).

Finché anche per i froci l'atteggiamento del seminarista è da leggere precipuamente in chiave gay abbiamo poco da combattere l'omofobia degli altri... L'abbiamo in casa e non ce ne siamo nemmeno accorti...

Già in passato un ragazzo di 16 anni si è suicidato perché, non avendo un atteggiamento proprio da macho, pur senza essere gay, non sopportava il dileggio di chi ogni giorno lo inquadrava in quel modo.

Se schecchi sei frocio sembrano pensare i miei colleghi gay e lesbiche in barba a tutti quelli che, pure avendo un orientamento sessuale etero, scheccano qualunque ne sia il motivo...

Un modo di vedere (e pensare) retrogrado e, sembrerebbe, da casta.

Magari da casta! Se in quel gesto del seminarista si fosse riconosciuta una sororanza, la reazione che ci si aspetterebbe nel riconoscere un ...consimile è "Che carino! Che tenerezza! Ciao sore'" non la canzone delle sorelle bandiera (il cui immaginario collettivo non è certo gay ma eterosessista maschilista e omofobo).

Insomma se si ride del seminarista presunto frocio è perchè non solo i maschi etero ma anche i maschi gay possono prednere le distazne da lui e dire lui è checca io no.

Il diverso serve al normale per confermarne la normalità...

C'è insomma un pregiudizio anti checca da parte di molti gay e di molte lesbiche che si sovrappone al luogo comune che vuole i gay invertiti dunque effeminati dunque checche.

Insomma se schecchi sei gay se sei gay schecchi tertium non datur...
Ma che pensiero profondo da parte dei membri della comunità glbt!

Certo, mi si obbietterà, la chiesa ostacola (a dir poco) l'omosessualità, dunque fa ridere che un seminarista "evidentemente" (?!!) gay faccia parte della chiesa.

Fa ridere?

Intanto chissà se il seminarista gay lo è davvero.
Fosse così non potrebbe prendere i voti (come ha specificato di recente il papa stesso). Forse è solo effeminato...
In ogni caso e allora?

Ci si dimentica quando fino a l'altro ieri per molti gay di paese e non, diventare prete era l'unico modo (o forse solo il più facile...) per giustificare la mancanza di attrazione fisica per una donna e il non volersi sposare? ("è dedito al celibato...").

Quanti gay la chiesa ha nascosto?

C'è contraddizione?

Forse.
Ma perché prendersela col seminarista e non col Vaticano? Col papa?

Lorenzo, l'autore del primo video mette le mani davanti e tra le note del video dice:
non me ne vogliano i miei compagni della comunità LGBT, sono consapevole che potrei alimentare clichè e sostenere certe idee arcaiche, però era troppo divertente... ^_^

Ecco, era divertente...

A me non fa ridere perché le categorie che Lorenzo usa per ridere e far ridere del seminarista mi fanno vomitare. Non mi fanno ridere.

IO DIFENDO IL DIRITTO DI SCHECCARE SENZA ESSERE PER FORZA CONSIDERATI OMOSESSUALI

IO DIFENDO IL DIRITTO PER OGNI UOMO DI ATTEGGIARSI COME MEGLIO CREDE SENZA CHE QUESTO AUTORIZZI DUBBI CIRCA IL PROPRIO ORIENTAMENTO SESSUALE

IO MI SENTO MOLTO PIÙ AFFINE A QUEL SEMINARISTA NONOSTANTE LE NOSTRE DIFFERENZE DI FEDE E DI POLITICA CHE A QUEL LORENZO AL QUALE DOVREI SENTIRMI UGUALE SOLO PERCHÉ ABBIAMO LO STESSO ORIENTAMENTO SESSUALE

Intanto su facebook i fan della seminarista (lo chiamano al femminile, schifosi maschilisti) sono già oltre 2400 (a andate a leggervi i commenti per capire se è o no una cosa innocente...).

Ma allora che cambia se anche gay e lesbiche sono sessisti maschilisti misogini e omofobi come quelli contro i quali alzano la cresta e puntano il dito?

Un po' di umiltà intellettuale perdio!!!

Paesanini vi griderebbe di sicuro FROCI DI MERDA!

Io, suo alter ego, mi limito a citarvi i famosi versi di una poesia di Sandro Penna


Beato chi è diverso
essendo egli diverso
guai a chi è diverso
essendo egli comune

L'(an)alfabetismo scientifico in italia


Io non provo tutto questo afflato filoscientifico. Uccidere l’astrazione, la fantasia, in ultima analisi le qualità interiori o spirituali dell’uomo, o ridurle a una semplice considerazione scientifica di azione-reazione non ci aiuterà a migliorare la nostra vita.

Così esordisce Enomis1, un anonimo commentatore di Blog zero a un post sulla scienza, nel quale, citando le distanze astronomiche, da quelle interplanetarie fino a quelle intergalattiche, si sottolineava la piccolezza dell'uomo in cotale universo.

Intanto solo uno completamente a digiuno di scienza può credere che essere scientifici significhi uccidere l'astrazione (ma come una delle prime capacità richieste a uno scienziato!) e la fantasia...

E' chiara la malafede di chi ha queste posizioni. Sono persone che hanno un atteggiamento dogmatico nei confronti del mondo e temono (giustamente) che la scienza possa spazzar via ogni (loro) dogmatismo.
Per cui preferiscono sacrificare la scienza in nome della fantasia e dell'astrazione (come queste fossero avversarie della scienza) quando in realtà sono avversarie di persone reazionarie e totalitariste che vogliono imporre la propria visione del mondo a tutti (proprio come la chiesa che, considerando l'aborto un crimine, vuole impedire chiunque a praticarlo..).

Renderci collettivamente conto di essere puntini insignificanti, destinati a una vita priva di senso e a una morte altrettanto insensata, non credo possa migliorare i comportamenti collettivi. Anzi penso che un esagerata importanza data alla scienza sia deleteria quanto l’estremismo religioso.
Se siamo puntini insignificanti, semplici animali che vivono e si decompongono… spiegami cosa può impedirmi domani di uccidere 9 milioni di ebrei e instaurare una dittatura.
Non essendoci un’istanza di giustizia sovraterrena, ai miei sottoposti converrebbe sottomettersi anzichè ribellarsi, dato che non ha senso rischiare la vita (unica cosa vera dato che non esiste l’ultraterreno) quando possono comodamente collaborare nel loro interesse, come fecero i tedeschi 70 anni fa.

Così continua il nostro. Ecco un paradosso degno di Zenone.
La cosa pericolosa è che il nostro fa delle implicazioni senza esplicitarle, dandole per scontate. In buona o malafede poco cambia.

Il fatto di non essere frutto di un progetto superiore, di una volontà divina, non vuol dire avere una vita senza senso o una morte insensata.

Perché devo cercare altrove un senso che solo il comportamento durante la mia vita può dare?

Ho sempre considerato una soluzione troppo facile dio.
Dio è la panacea a tutti i mali.

Non so spiegare l'origine dell'universo? C'è dio!
Non so capacitarmi di tutto quello di brutto che succede nella mia e altrui vita? sono prove o punizioni divine.

Sono posizioni presuntuose. Se per me è terribile la morte di mia madre quando avevo 25 anni c'è sicuramente chi sta peggio di me. Così come c'è chi sta meglio. Cosa faccio allora? Passo tutta la mia vita a chiedermi il perché (magari aspettando una ricompensa in un aldilà che, nella migliore delle ipotesi non saprò se c'è davvero fin quando non ho tirato le cuoia) o cerco di vivere una vita in coerenza con i miei valori, le mie idee?

Ancora, per quale cortocircuito logico se non c'è una istanza a me superiore io non mi arresto dinanzi a nulla?

Non basterebbe l'istanza collettiva, umanissima, a guidare e impedire sfracelli?

L'umanità intesa come consesso di tutti gli esseri umani uomini e donne non è un consesso altrettanto autorevole di dio per poter decidere ed emanare leggi?

Solo una mente autoritaria può credere che se non c'è qualcosa di superiore noi siamo nel caos.

Ma come, mi direte, la storia non dimostra proprio questo?

La storia dimostra che l'uomo sa fare il caos e dunque che questo dio non esiste proprio in base alle argomentazioni del nostro...

Tra l'altro discutibilissima la considerazione che i tedeschi collaborarono con Hitler perché temevano per la loro vita... Non fa giustizia di tutti i tedeschi e le tedesche che si opposero al regime e vennero uccisi.
Come per noi italiani durante il fascismo i tedeschi credevano nel nazismo in barba al nostro che non si ferma dinanzi alcun paragone per perorare le proprie ecolalie...

Pensa a quanti giusti sono morti per mano dell’ingiustizia, pensa a gente come Gramsci, Gobetti o lo stesso De Gasperi,

guarda che strano non nomina nemmeno un giusto morto per mano della chiesa, da Giovanna d'Arco a Giordano Bruno...

che in nome di idee astratte (superstizioni in fondo), sacrificarono la loro intera esistenza o quasi (De Gasperi fu per anni semplice bibliotcario in Vaticano per fuggire al duce). Se veramente avessero ragionato consideranto la pura esistenza materiale sarebbe loro convenuto un altro tipo di comportamento: il collaborazionismo.
Come vedi io credo ancora in un giusto e in uno sbagliato, sennò non vedrei differenze tra Gramsci e Hitler.

Ora come siamo passati dalla scienza a cosa è giusto e cosa sbagliato? E perché questa distinzione la fa uno proprio in base al fatto che non ha in alta considerazione la scienza?

L’approccio scientifico non può spiegare ciò che i nostri sensi non possono percepire.

Ehm... veramente è proprio quello che la scienza fa...
Va al di là dei nostri sensi... Perché noi i raggi x non li percepiamo ma li usiamo in campo scientifico per vedere se abbiamo un arto fratturato.... o il cuore ingrossato...

Per esempio, rimanendo in tema astrologico,
Sarò spocchioso ma non posso perdonare questo errore madornale.. Ma forse l'errore la dice lunga sulla qualità dell'intervento...
sapresti spiegarmi cosa c’è oltre l’Universo? Come sono fatti i confini dell’Universo? E dopo quello che c’è dopo l’Universo? E dopo ancora? Esistono confini percepibili fisicamente? Puoi concepire l’infinito? Cosa c’era prima del big bang? E ancora prima?

Ecco, la scienza dà un metodo e ci insegna umiltà. Ci spiega cioè che non tutte le domande per il solo fatto di poter essere formulate hanno un senso...
E a tutte queste domande, la sceinza, e le persone di buon senso, e con un minimo di preparazione scientifica, una risposta la sanno dare. Una risposta, insomma, c'è.

Invece l'autore del post (e del blog) come risponde a questo imbecille, a questo ignorante da quattro soldi?

Alle domande che poni sul finale del commento ovviamente non c’è risposta (anche il Big Bang non è che una teoria, al momento). A questi livelli l’uomo dovrebbe fermarsi e dire “non lo so” con modestia
Beh, tesoro, non lo sai TU ma la scienza una risposta la dà, uno scienziato (e un tizio qualunque con un ,minimo di alfabetizzazione scientifica come il sottoscritto) una risposta la sa e ride (o inorridisce, anche) dinanzi certe domande (e certe risposte).

D'altronde l'autore del blog e l'autore del commento hanno molto in comune, la giovane età sicuramente, e una tendenza alla semplificazione che ha del criminale.
Sì del criminale se l'autore del blog nella stessa risposta arriva a dire:
Poi sono d’accordo con te che un’eccessivo [sic!] approccio materialista non è corretto, come diceva mi pare Russell, un uomo deve essere guidato da razionalità+amore (inteso come prinicipi etici-morali), la mancanza di uno dei due fattori può essere fatale (nazismo è razionale senza “amore”, ma anche l’amore senza razionalità crea mostri).

E COSA C'ERA DI RAZIONALE NEL NAZISMO?!?!?!?!

Per non parlare delle implicazioni e semplificazioni davvero sconcertanti razionalismo=materialismo, razionalità assente di principi etico morali se quelli sono ascritti all'amore (mio dio che banalità!).
Insomma i due sono d'accordo sull'equazione se sei scientifico sei arido e non hai amore...
Anche se l'autore del blog è meno ecolalico del suo commentatore e qualche affermazione sensata nella risposta la fa pure...

Il commentatore invece non potrebbe concludere in maniera più infelice...

A questi livelli, credo entri in gioco qualche branchia della fisica che in fondo non è lontana dalla filosofia. Tieni poi conto che un fisico o un astrologo che pensano e pensano, pensano in un contesto storico, sociale e politico determinato… dovrebbe quindi entrare in gioco anche la sociologia e la psicologia ad esempio.

Scusa il papiro, ma io sono molto problematico

Ciao

Le branchie sono quelle dei pesci casomai qui si parla di branche...
Poi riecco l'astrologo che pensa pensa e quini entrano in ballo psicologia e filosofia ma, guarda un po', non la storia...

In quando ad essere problematico (sic!) ha proprio ragione.
Invece che correggere la sua mente si farebbe prima a sfasciarla e ricomunicare daccapo...

E pensare che il post originale era stato concepito per spezzare una lancia in favore dell'alfabetizzazione scientifica in Italia carente...

Non me ne voglia l'autore del blog ma quando si ricevono certi commenti bisogna essere precisi, chiari, completi. Solo così si è intellettualmente onesti, scientifici ed etici.
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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