21 dicembre 2009

Consigli per gli acquisti di Natale

L'unico vero consiglio sarebbe quello di non farli.
Tanta strada è stata fatta da me (e dai miei amici, anche se Frances non è più tra noi il suo insegnamento è sempre prezioso) da quando ci affogavamo di regali alla loro cancellazione totale.
Quest'anno non farò nemmeno un regalo di natale...

I doni sono belli da fare ma non per le ricorrenze, al limite per il compleanno, per l'onomastico.
Ma l'idea (che fu di Frances) è di fare un regalo ogni volta che vedi una cosa e pensi a qualcuno. Poi magari li accumuli per il compleanno... Oppure glieli dai subito se non sai aspettare.
Qualunque sia l'occasione, anche per gli irriducibili di Natale il consiglio p di non fare regali sessisti. Mai. non solo ai bambini, ma nemmeno alla vostra nonna...

Per i bambini, ecco qualche spunto di riflessione tratto dal bell'opuscolo Gioca Jouer prodotto da comunicAttive un'associazione di Bologna che si è liberamente ispirata alla Campagne contre les jouets sexistes realizzata da una rete di associazioni francesi della quale trovate da tempo il banner sul mio blog, grazie al blog Marginalia dal quale ne sono venuto a conoscenza (così come per questo opuscolo d'altronde...).

Gioca Jouer. Guida pratica per salvarti dai giochi sessisti, si legge sul sito di comunicAttive
è un opuscolo per proporre ai genitori alcuni spunti di riflessione sui ruoli, comportamenti, attitudini che i giocattoli attribuiscono a bambini e bambine in base al loro genere, contribuendo a riprodurre l’impostazione sessista della nostra società.

Crediamo che rompere questi schemi che proiettano nelle bambine la cura della casa, la maternità e la bellezza modello unico, e nei bambini l’eroismo e la virilità, possa aprire possibilità di pensiero, di esistenza e di felicità per tutt@
Vi propongo qui, trascrivendole dall'opuscolo in pdf che potete consultare e scaricare  qui, alcune riflessioni in esso contenute.  Leggetelo! Ecco il miglior regalo che potete farvi!

I giochi rappresentano uno dei più famosi e banali luoghi di riproduzione culturale dei soliti ruoli di casalinga, unica persona che cura i figli, madre amorevole, sposa perfetta.
Il ruolo materno e la casalinghitudine si proiettano anche
in ambito professionale: in Italia, le donne sono il 75% degli insegnanti, il 93% degli assistenti sociali, il 77,6% dei collaboratori domestici. Siamo certi che il presunto istinto materno e la propensione alla cura domestica siano davvero così innati?

Le confezioni dei giocattoli scientifici ritraggono molto più spesso bambini che bambine. Ai maschi, infatti, si offrono giochi che fanno appello alla riflessione, alla tecnica e alle scoperte scientifiche del mondo.
Già nella fascia di età fra i 3 e i 5 anni i bambini che amano giocare con videogiochi e computer sono il doppio rispetto alle bambine: 18,7% vs 9,5%.
E’ forse un caso che gli iscritti alle facoltà scientifiche italiane il 77% siano uomini? E che, più in generale, gli uomini continuino a detenere il primato del potere e del sapere?

Oltre alle bambole da accudire e alle cucine per apprendere il mestiere delle brave mamme, alle bimbe vengono proposte le Bratz e le Winx come “amiche da emulare”, che ricalcano un modello di femminilità univoco. Il culto
della bellezza stereotipata rappresenta così per le future donne l’unica alternativa possibile alla gabbia domestica e la chiave per il loro successo.

Possiamo fare molto, noi, padri, madri, zie zie, nonni e nonne, fratelli e sorelle, amici e amiche di queste bambine e bambini.

Ragionare con loro. Chiedere loro se credono davvero che certi giocattoli siano di esclusivo appannaggio per un sesso piuttosto che per un altro.
Naturalmente non criticare se una bambina o un bambino giocano con giocattoli pensati dal luogo comune sessista per il sesso opposto.
sediamo con loro mentre guardiamo la tv e ragioniamo con loro sulle pubblicità che spacciano i luoghi comuni,
Iniziamo a cambiare il nostro comportamento in casa. Noi mamme non atteggiamoci a donnine che non sanno nulla di idraulica (anche se siamo così perché siamo state cresciute così), noi papà non abbiamo paura di prenderci cura del nostro corpo usando le creme come la mamma (lo facciamo, lo facciamo...).
Non giustifichiamo i nostri difetti o le nostre attitudini con la natura di esser uomo o esser donna ma facciamo riferimento alla nostra storia e cultura a come siamo stati cresciute/i ed educate/i.

E non facciamo nemmeno l'errore opposto di regalare bambole ai nostri maschietti le pistole alle nostre femminucce perché le Barbie sono maschiliste e le pistole anche.


Parliamone, scriviamoci, confrontiamoci. L'importante è crescere ed emancipare se non già noi stesse/i almeno le/i nostre/i figli/e.



Tre ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli

Cortometraggio di Elio Petri del 1970, realizzato con la collaborazione di Ugo Pirro e del Comitato cineasti contro la repressione (che radunava un gruppo di registi appartenenti alle associazioni di categoria ANAC e AACI) facente parte del film Documenti su Giuseppe Pinelli (conosciuto anche con il nome di Dedicato a Pinelli) composto oltre a quella di Petri una diretta da Nelo Risi dal titolo Giuseppe Pinelli.


regia : Elio Petri

attori: Gian Maria Volonté, Giancarlo Dettori, Renzo Montagnani Luigi Diberti.
Operatore Luigi Kuveiller durata : 11 minuti

Italia, 1970

Fa emozione oggi vedere grandi attori, grandi registi, alle prese con un cinema civile, politico, di denuncia.
Oggi una pratica come questa è impensabile, non tanto per l'impossibilità di fare un cinema siffatto, ma per la mancanza d'autorevolezza dei suoi autori...

L'Italia come il resto d'Europa?

E mentre facevo zapping sul mio nuovo decoder digitale, capito su France 2 dove apprendo dei disagi per gli oltre 2000 passeggeri Eurostar lasciati per ore al buio, al freddo, senza acqua né cibo o coperte, fatti evacuare dai treni valige in mano...
Mentre trasecolavo una parte di me gongolava, non per la mia anima luddista che mi fa sempre apprezzare nei telefilm le esplosioni e gli incidenti (da Star Trek a Ufo, da Spazio 1999 a Buffy) ma per puro sciovinismo: una volta tanto, mi dicevo, questi fatti inaccettabili non succedono in Italia...
Pensiero mio statti zitto!
Oggi leggo su Libero che 600 italiani sono rimasti a terra a Roma perché il treno delle 23 e 50 che li doveva portare a Torino, semplicemente, è stato soppresso. Notte all'addiaccio, in una sala d'attesa al freddo e senza servizi, poi alle tre trasferiti su di un treno al freddo e al gelo con le coperte inutili1 (?!) . Certo i nostri non erano sotto il tunnel della manica ma dove te ne vai a mezzanotte in una Roma deserta dal freddo?
Noi Italiani! Dobbiamo sempre distinguerci!
La colpa è nostra, di tutti quelli che si sono lasciati irretire dal fatto che dopotutto il capitalismo non è un male mentre il marxismo è il male assoluto.
Allora non meravigliamoci poi se alcuni uomini considerano altri loro simili delle pure merci da parcheggiare nei luoghi più impensabili come fossero bottiglie d'acqua... Ma no che dico! Quelle almeno vengono parcheggiate sotto il sole cocente!!!

1) Ci hanno fatto salire su un treno sul quale non c'era riscaldamento e non funzionavano i bagni, ci hanno portato delle coperte ma completamente inutili. Una vera vergogna. Siamo rimasti al freddo per almeno due ore poi ci hanno fatto scendere e alle 6,30 ci hanno fatto salire su un treno diretto a Genova da dove poi dovremo cambiare (dall'articolo di Libero).
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Etichette

altri blog (41) arte (32) astronomia (1) bollettino ufficiale sullo stato del mio umore (58) capitalismo (1) celentano (1) chez moi (1) chez Tam (3) chez Tam (sans Tam) (1) chiesa (4) cinema (138) classismo (1) co (1) comunicazioni di servizio (26) controinformazione (7) cultura (76) diario (92) dieta (3) diritti (1) dischi di Mina (1) ecologia (30) elezioni (6) eventi (78) femminile dei nomi (1) femminismo (1) festival del film di roma 2009 (3) festival di cinema (1) festival internazionale del fil di Roma 2010 (4) festival internazionale del film di Roma 2009 (9) Festival internazionale del film di Roma 2011 (10) festival internazionale del film di Roma 2012 (2) festival internazionale del film di Roma 2013 (1) Fiction Fest 2009 (2) Fiction Fest 2010 (2) Fiction Fest 2011 (1) Fiction Fest 2012 (1) Ficton Fest 2012 (2) fiilm (2) film (1) foto (5) giornalismo (1) informazione (135) internet (1) kate bush (1) La tigre di Cremona (1) letture (4) libri (12) lingua (1) maschilismo (18) mina (2) Mina Cassiopea (1) mina da 1 a 50 (97) Mina Fan club (1) Mina Mazzini (1) Mina Orione (1) misoginia (5) musica (246) neofascismo (56) netiquette (6) omofobia (6) parigi chez moi (1) patriarcato (2) politica (318) politiche del corpo (202) pregiudizi (1) pubblicità (29) radio (3) razzismo (3) referendum 2011 (1) ricordi (21) ricorrenze (54) sanremo (3) sanremo 2010 (2) scienza (60) scuola (43) sessismo (60) sessismo nella lingua italiana (1) Sony (1) spot (3) star trek (1) storia (126) teatro (36) tecnologia (7) traduzioni (1) transfobia (1) tv (82) video (183) Warner (1) X-factor (1) X-factor 5 (2)