5 agosto 2009

Nous avons en tête une affaire!



...dal secondo atto della Carmen di Bizet.

.
FRASQUITA
Eh bien! vite, quelles nouvelles?
LE DANCAÏRE
Pas trop mauvaises, le nouvelles.
Et nous pouvons encor faire quelque baux
coups,
Mais nous avons besoin de vous…
FRASQUITA, MÉRCÈDES ET CARMEN
Besoin de nous?…
LE DANCAÏRE
Oui, nous avons besoin de vous.
LE DANCAÏRE
Nous avons en tête une affaire...
MÉRCÈDES ET FRASQUITA
Est-elle bonne, dites-nous?
LE DANCAÏRE
Elle est admirable, ma chère;
Mais nous avons besoin de vous!

LE REMENDADO
Oui, nous avons besoin de vous!
CARMEN
De nous?
LE DANCAÏRE
De vous!
FRASQUITA
De nous?
LE REMENDADO
De vous!
MÉRCÈDES
De nous?
FRASQUITA, MÉRCÈDES ET CARMEN
Quoi! Vous avez besoin de nous?
LE REMENDADO ET LE DANCAÏRE
Oui, nous avons besoin de vous!
Car nous l’avouons humblement,
Et fort respectueusement.
Quand il s’agit de tromperie,
De duperie,
De volerie,
Il est toujours bon, sur ma foi,
D’avoir les femmes avec soi,
Et sans elles,
Mes toutes belles,
On ne fait jamais rien
De bien!
FRASQUITA, MÉRCÈDES ET CARMEN
Quoi! sans nous jamais rien
De bien?
LE REMENDADO ET LE DANCAÏRE
N’êtes-vous pas de cet avis?
FRASQUITA, MÉRCÈDES ET CARMEN
Si fait, je suis
de cet avis.
Si fait vraiment,
Je suis de cet avis.
TOUS LES CINQ
Quand il s’agit de tromperie,

De duperie, de volerie,
Il est toujours bon, sur ma foi,
D’avoir les femmes avec soi,
Et sans elles, les toutes belles,
On ne fait jamais rien de bien!.
Quand il s’agit de tromperie,
De duperie, de volerie,
Il est toujours bon, sur ma foi,
D’avoir les femmes avec soi,
Oui, sur ma foi, sur ma foi,
Il est toujours, toujours bon d’avoir
Les femmes avec soi!,
LE DANCAÏRE
C’est dit, alors; vous partirez?
FRASQUITA PUIS MÉRCÈDES
Quand vous voudrez.
LE REMENDADO
Mais... tout de suite.
CARMEN
Ah! permettez... permettez!
S’il vous plaît de partir... partez,
Mais je ne suis pas du voyage.
Je ne pars pas... Je ne pars pas!
LE DANCAÏRE ET LE REMENDADO
Carmen, mon amour, tu viendras,
Et tu n’auras pas le courage
De nous laisser dans l’embarras.
CARMEN
Je ne pars pas... Je ne pars pas!
MÉRCÈDES ET FRASQUITA
Ah! ma Carmen, tu viendras.
LE DANCAÏRE
Mais au moins la raison, Carmen, tu la diras!
FRASQUITA, MÉRCÈDES, LE DANCAÏRE ET LE
REMENDADO
La raison! la raison! la raison! la raison!
CARMEN
Je la dirai certainement.

FRASQUITA, MÉRCÈDES, LE DANCAÏRE ET LE
REMENDADO
Voyons! Voyons! Voyons! Voyons!
CARMEN
La raison, c’est qu’en ce moment...
LE DANCAÏRE ET LE REMENDADO
Eh bien?
FRASQUITA ET MÉRCÈDES
Eh bien?
CARMEN
Je suis amoureuse!
LE DANCAÏRE ET LE REMENDADO
Qu’a-t-elle dit? Qu’a-t-elle dit?
FRASQUITA ET MÉRCÈDES
Elle dit qu’elle est amoureuse!
FRASQUITA, MÉRCÈDES, LE DANCAÏRE ET LE
REMENDADO
Amoureuse! amoureuse!
LE DANCAÏRE
Voyons, Carmen, soit sérieuse!
CARMEN
Amoureuse à perdre l’esprit!
LE DANCAÏRE ET LE REMENDADO
Las chose, certes, nous étonne,
Mais ce n’est pas le premier jour
Où vous aurez su, ma mignonne,
Faire marcher de front le devoir et l’amour.
CARMEN
Mes amis, je serais fort aise
De partir avec vous ce soir;
Mais cette fois, ne vous déplaise,
Il faudra que l’amour passe avant le devoir...
LE DANCAÏRE
Ce n’est pas là ton dernier mot?
CARMEN
Absolument!

LE REMENDADO
Il faut
Que tu te laisses attendrir!
TOUS LES QUATRE
Il faut venir, Carmen, il faut venir!
Pour notre affaire,
C’est nécessaire:
Car entre nous...
CARMEN
Quant à cela, je l’admets avec vous!
TOUS LES CINQ
Quand il s’agit de tromperie,
De duperie, de volerie,
Il est toujours bon, sur ma foi,
D’avoir les femmes avec soi,
Et sans elles, les toutes belles,
On ne fait jamais rien de bien!.
Oui, quand il s’agit de tromperie,
De duperie, de volerie,
Il est toujours bon, sur ma foi,
D’avoir les femmes avec soi,
Oui, sur ma foi! Oui, sur ma foi!
Il est toujours bon d’avoir
Les femmes avec soi,
Toujours les femmes avec soi!

Cornici culturali


Sono andato a vedere Carmen di Bizet, alle terme di Caracalla, sabato scorso.
Tra un atto e l'altro l'imponente scenografia veniva smontata e modificata per passare da uno all'altro dei vari ambienti previsti dall'opera. Un enorme pontile praticabile fungeva da fondale e di volta in volta era un ponte sulla piazza del primo atto, la parete di fondo dell'osteria di Pastias, il rifugio montano degli zingari, la piazza dell'arena con la corrida. Una stessa struttura per tutti gli ambienti, un compromesso elegante tra scende veriste e scene simboliche, astratte.
In alacre lavoro tecnici e operai aggiungevano pezzi smontavano parti non più utili, con un coordinamento simile a quello dei box delle corse automobilistiche.
Francesca, l'amica di Antonio che ha visto l'opera con noi, ha commentato dicendo che una volta le scene a teatro erano più semplici.
Io ho risposto che , al contrario, nel verismo ottocentesco le scene erano molto più realiste, sin nei minimi dettagli (e ho citato il famoso esempio di Tosca, dove la tradizione vuole che, appena ucciso Scarpia, Floria metta due candelabri accesi ai fianchi del suo cadavere e una croce sul suo petto...). Francesca insiste e dice che allora le scene erano più facili da smontare e io ribadisco che, casomai, era più difficile allestirle.
Poi l'opera riprende e la discussione rimane lì, incompresa.
Solo quando sono tornato a casa ho capito che io e Francesca partivamo da presupposti diversi e che avevamo difficoltà comunicative.
Per lei semplice si riferiva alle scene veriste ottocentesche e non ai ponteggi moderni dell'opera che stavamo vedendo.
Per me semplice si riferiva invece alla modernità dei ponteggi moderni, contemporanei.
Il nostro lessico perteneva a diverse cornici mentali a un diverso modo di organizzare la realtà che ci circonda e abbiamo commesso entrambi lo stesso errore, presumere che parlassimo entrambi dalla stessa cornice mentale e, peggio ancora, che esistesse una sola cornice mentale.

Ora capisco più che mai una delle sette regole dell'arte di ascoltare di Marianella Sclavi, Etnografa e antropologa, pubblicate nel suo bellissimo libro Arte di ascoltare e mondi possibili pubblicato per i tipi di Bruno Mondadori nel 2003 (le trovate anche nel suo interessante sito ascolto attivo):
3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a capire come e perché.


E' una regola che dimentico troppo spesso. Dovrò chiedere scusa a Francesca.

le regole sono tutte splendide vale la pena di riportarle nella loro interezza.
Le sette regole dell'arte di ascoltare

di Marianella Sclavi

1. Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca.

2. Quel che vedi dipende dalla prospettiva in cui ti trovi. Per riuscire a vedere la tua prospettiva, devi cambiare prospettiva.

3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a capire come e perché.

4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico.

5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti perché incongruenti con le proprie certezze.

6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti.

7. Per divenire esperto nell'arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l'umorismo viene da sè.



E ora, mie cari Lurker, a voi la parola.... Quale delle regole seguite già d'istinto, quali al contrario avete più difficoltà a seguire?


bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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