15 febbraio 2008

Coppie di fatto e sociologi di merda...



Sabato 9 febbraio al tg 4 delle 19.00 Alberoni interveniva telefonicamente sulle coppie di fatto.
Alberoni, senza rendersene conto, o, forse, rendendosene conto benissimo, dava una spiegazione impacciata, sbagliata e distorta delle possibili ragioni che portano le coppie che, pur potendolo fare, invece di sposarsi convivono, partendo dalla premessa che chi convive e non si sposa lo fa perché non vuole prendersi un impegno serio, perché insomma trova gli obblighi del matrimonio troppo gravosi da ottemperare e preferisce vivere secondo le regole del fidanzamento lungo. Certo, conclude quel genio della sociologia, ci fossero salari più alti e lavori meno precari, la gente si sposerebbe con maggiore facilità.

Ora, che Alberoni sia un idiota integrale non lo dimostra solo ora con queste affermazioni che nemmeno il mio gatto Cirillo si sentirebbe di propinare in tv (ma tanto, al tg di Fede...).
Già venticinque anni fa Alberoni preconizzava, come conseguenza della morte per aids, una "catastrofe culturale", perché, argomentava allora dalle pagine di Repubblica, visto che l'aids è la malattia dei gay e che i gay occupano i posti più importanti della cultura e dell'arte (sic!) la loro morte avrebbe lasciato un vuoto immenso. Alberoni ignorava, allora, che ci sono froci anche tra i muratori e gli scaricatori di porto (o i sociologi come gli scrissi all'epoca, senza che si degnasse di rispondermi...) , come ignora, oggi, che i veri motivi per cui la gente, pur potendolo fare, non si sposa, non è per paura o per non volersi prendere responsabilità, ma, più semplicemente, perché non credono né nel matrimonio codificato "secondo santa romana chiesa" né in quello laico che, nella vulgata di questa Italia post-fascista (ancora, dopo sessant'anni, tanto di capello agli Spagnoli che hanno consegnato il franchismo alla Storia in metà del tempo...), sembra il succedaneo di quello cattolico invece di essere considerato quello precipuo ("Sei sposato?" "Sì, ma solo al Comune"). Tant'è che Alberoni si sente costretto a considerare che chi convive e fa i figli fuori dal matrimonio, deve affrontare comunque le stesse responsabilità e problematiche di chi si sposa, ma è talmente convinto che la sua lettura sociologica (sic!) sia valida che non lo sfiora nemmeno il dubbio di essersi contraddetto perché sull'argomento ha una visione distorta.
Io ho il massimo rispetto per le persone che convivono perché evidentemente non si riconoscono nel modello familiar familistico sessista (quello del Vaticano) e asessuato (quello dello stato che parla di "coniugi" senza distinguerne il sesso ma poi permette solo matrimoni eterosessuali...).

Alberoni è stato messo al posto di Lino Micciché (emerito professore di Storia e Critica del cinema con il quale ho avuto modo di lavorare) alla direzione della Scuola Nazionale di Cinema, dal governo di centro destra.
Non ne faccio una stupida questione di bandiera politica, ma di competenza. Alberoni ne sa di cinema quanto ognuno di noi, cioè nulla. E quando viene intervistato da Report, si sbaglia e dice cinofilo al posto di cinefilo... Eppure il governo appena caduto non lo ha voluto sostituire... Ma questo, come al solito, è già un altro discorso.
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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