14 settembre 2007

14 settembre 2003

Stavo sul treno, mi ricordo. L’aria condizionata era troppo alta ma ero più infastidito dal fatto che l’estate stesse finendo che dall’aria gelida (anche se la mia ipocondria già mi portava a preoccuparmi di improbabili raffreddori…). Mi stavo recando a un appuntamento di lavoro (programmazione didattica per il Liceo Malpighi) quando il cellulare squilla e Tonino, con voce funerea, mi dice “devo darti una brutta notizia”. Mi si gela il sangue, quel tanto che non ha già gelato l’aria condizionata. e, mentre aspetto che mi dia la brutta notizia, penso a morti, incidenti di amici-conoscenti-parenti, Mina?!!?!?

Intanto Toni mi dice che Giuni Russo non c’è più…

Io rimango come un fesso…. Nemmeno sapevo stesse male, com’è possibile che sia morta?!?

Mi sento di merda… non pensavo fosse davvero una brutta notizia…

Sono affranto, triste, davvero dispiaciuto… il dolore che traspare dalla voce di Tonino mi fa compagnia ma mi sento desolato, solo, penso chissà perché alla mia di morte... “volevo che lo sapessi da me” mi dice Toni e mi fa tenerezza, mi commuovo, quasi piango… Parliamo un po’ del cancro, dei suoi capelli corti alla sua ultima apparizione televisiva al festival di San Remo, al senno di poi che ti fa capire tutto e vedere meglio le cose…

Scendo dal treno e Paola già mi aspetta in macchina. Mentre ci rechiamo a casa sua per la programmazione lei accenna con pudore a Giuni e allora capisco che è davvero morta, che non inciderà più dischi, non la vedrò più sul palco, in tv; che di lei resterà la sua musica, la sua voce incisa, che sopravvivrà a tutti noi, ma la Giuni Russo in carne ed ossa non c’è più e non potrò mai più incontrala, conoscerla, andare a sentirla cantare.

Era il 14 settembre del 2003.

Son già passati quattro anni… e tutti sembrano essersi dimenticati della sua morte, di Lei.

Io no.

Mi vengono in mente due versi di una sua vecchia canzone: “quando mi prende la malinconia mi metto a letto a pensare a te…”.

Ciao Giuni!


bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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