21 agosto 2007

senza titolo

... mi è capitato di vedere Close To Home Anzi ho appena finito di vedere il secondo episodio e, nonostante l'ora e la stanchezza (ah! L'età che incombe!!!!) nono qui per sfogarmi, per chiedervi aiuto, per ricevere parole di conforto, un consiglio.
Insomma SE CI SIETE BATTETE UN COLPO (basta uno, altrimenti mi svegliate il gatto...). Nel secondo episodio di Close To Home si parla di un giornalista che faceva ricerche per un articolo sui pervertiti pedofili: "devianza sessuale caratterizzata da attrazione erotica verso i bambini, spesso associata a feticismo e sadismo" (dizionario de mauro online il grassetto è mio).
Che cosa vi fa venire in mente la parola pedofilo?
A me uno (o una) che è sessualmente attratto dai bambini o dalle bambine impuberi.
Invece si scopre (nel telefilm) che i le molestate su cui indaga il giornalista in questione sono liceali, minorenni ma sessualmente sviluppate (per tacer del fatto che le attrici che interpretano quelle minori saranno sicuramente più grandi...). Insomma pedofilo è diventato sinonimo di uomo (o donna) che va coi minori...
Più avanti nello stesso episodio il vice procuratore (donna) si confida col marito sul caso che sta seguendo e il marito, per sdrammatizzare e tirarle su il morale, le propone di andare in camera da letto e dice, col sorriso sulle labbra, che tanto loro sonio sposati e possono farlo "è legale".Il pervertito è tale per un giudizio morale non per un giudizio legale.
Voi vi chiederete: " e allora?".

Beh io ho paura. Ho paura perché la macchina del consenso universale (occidentale) aka la fiction americana che pervade e unifica gusti e ideologie sta modificando la percezione di cosa è lecito e cosa illecito, sta riducendo il vocabolario col quale esprimersi e sta abbattendo differenze sostanziali a colpr di ideologia e senza che questo indigni nessun altro oltre che il sottoscritto...

Non capite?
L'alveo matrimoniale è l'unico guscio protettivo entro il quale fare sesso l'unico percepito come "legale".
Quindi gli adulti consenzienti che fanno sesso fuori dal matrimonio non sono legali...
Non ha senso per voi?
Eppure è la battuta che hanno fatto i due protagonisti del telefilm. Il marito della protagonista poteva dire noi siamo maggiorenni (dato che sono ancora molto giovani e che i pedofili in realtà sono adulti che vanno con gli adolescenti minori) e invece ha presentato la credenziale del matrimonio...
Due adulti maggiorenni hanno diritto di fare sesso anche se non sono sposati (e in Italia la legge permette i rapporti con i minori dai 16 anni in su, se questi sono consenzienti...).

Nessuno si preoccupa più di dimostrare il proprio punto di vista. Tutti, TUTTI, assumono che sia l'unico esistente o l'unico esistente ad esser sano, probo, naturale...
Se non condividi questa assunzione, se fai sesso ...senza di essere sposato, sei un pedofilo, un pervertito, sei fuori al sistema.

E io comincio ad essere paura... Veramente paura.
Perché se fin'ora i telefilm potevano esagerare per confermare la normalità (vedi x-files...) oggi costituiscono invece una barriera al pensiero autonomo, alternativo a quello vigente (che è sempre conservatore, antiscientifico, superstizioso, razzista, misogino e omofobo...).

Ho paura perché nessuno si indigna, perché ogni giorno la tv e i giornali usano un italiano sempre più impoverito e scorretto e nessuno protesta (tranne il sottoscritto), e chi parla male, pensa male (grazie Nanni!).
Ho paura perché mi sento così solo in questo mio quotidiano indignarmi che mi sto chiedendo se ne valga la pena, se ha un senso scrivere le lettere di protesta a quotidiani e radiotelevisione correggendo un uso proditorio e surrettizio della lingua con cui vengono date le notizie...
Ho paura perché anche io, l'irriducibile, inizio a mostrare i primi cenni di cedimento, e forse , vagheggio di gettare la spugna...

Datemi un segno, un segno qualunque, prima che passi anche a me la voglia di indignarmi, di scrivere e mi concentri, come tutti, sul mio particulare...

Cazzo se ho paura!
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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